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Abbiamo sempre fatto così… e non abbiamo tempo per cambiare!!!

Abbiamo rilevato, nelle nostre esperienze, un elevato gap di visione tra chi commissiona una progettualità e l’utilizzatore finale.
Uno dei principali obiettivi dei nostri servizi di consulenza, consiste nel tradurre un obiettivo ambizioso in un concreto vantaggio nell’operatività quotidiana.

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“Abbiamo sempre fatto così!”

Se avessimo guadagnato un euro per ogni volta che abbiamo sentito questa frase, a quest’ora saremmo in un atollo delle Maldive a sorseggiare rum, rivangando ricordi.

E invece siamo qui, con l’animus pugnandi di chi vuol affrontare un atteggiamento ostile al cambiamento, radicato nelle mappe mentali di molti fruitori di servizi.

Abbiamo rilevato, nelle nostre esperienze, un elevato gap di visione tra chi commissiona una progettualità e l’utilizzatore finale.
Uno dei principali obiettivi dei nostri servizi di consulenza, consiste nel tradurre un obiettivo ambizioso in un concreto vantaggio nell’operatività quotidiana.

“Io per stampare questa ricevuta, faccio CTRL+ALT+F9, clicco su “Stampa su”, scelgo la stampante, disabilito un pop-up e voilà, esce la stampa.”
“Bene, interessante. Ma perché deve stampare la ricevuta, se invece potrebbe invece salvarla nel cloud, con uno strumento di catalogazione organizzato e sempre disponibile da tutti i dispositivi. Non avresti bisogno di utilizzare carta, di fare backup, e di cercare la ricevuta quando sarà necessario. Perchè non preferire un sistema che ti permette di avere tutto a portata di clic?”
“Eh, abbiamo sempre fatto così. Ma sa che non è una brutta idea, la sua?”.

VITTORIA!!!

Abbiamo esasperato un po’ il dialogo, ma non si distanzia più di tanto dalla realtà.

La nostra strategia di lavorare in modalità Top-Down, ossia partendo dai processi e disegnando lo scenario ideale (TO BE), misurando la distanza (GAP Analysis) rispetto alla situazione attuale (AS IS), paga. Sempre.

Ma non basta. La modalità di rappresentazione di tali processi è fondamentale, per far sì che vengano compresi anche da figure che non si occupano del business.

In questo senso, ci viene in aiuto lo standard BPMN (Business Process Model Notation) che, attraverso una raffigurazione grafica semplice ed intuitiva consente di scomporre processi anche complessi per le opportune esposizioni, iterazioni migliorative e validazioni.

L’utilizzo di strumenti adeguati e l’esperienza sul campo, sono le chiavi per supportare il cambiamento nei progetti di digitalizzazione. Nessun preconcetto o pratica operativa è così consolidata per essere scardinata, se gestita con l’approccio corretto.
E poi, detto tra noi, non servono tanti chilometri per bersi un buon rum, godendosi il presente e i risultati raggiunti.

La notazione standard BPMN

Cosa significa BPMN (Business Process Management and Notation)?

Quello del BPMN indica uno standard di rappresentazione per la modellazione di processi aziendali (business process modeling). Definisce un modo di rappresentare graficamente i processi per renderli chiari e comprensibili a tutti coloro che ne prendono parte:

  • collaboratori,
  • manager responsabili dell’implementazione e del monitoraggio dei processi,
  • tecnici responsabili dell’installazione di strumenti,
  • soggetti esterni,
  • ecc…

La notazione, dall’inglese notation BPMN, è stata creata nel 2004 dalla Business Process Management Initiative (BPMI). Dal 2008 l’Object Management Group (OMG) è diventato l’ente garante della standardizzazione della rappresentazione dei modelli dei sistemi informativi.

Al seguente link trovi il manifesto sintetico della notazione.

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